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Scuderie. Speed Motor: bilancio positivo alla Rieti-Terminillo

Angelo Marino e Gianni Loffredo si piazzano secondo e terzo nella Racing Start Turbo Cup 2, mentre Gianluca De Masi sfiora l’impresa fra le aspirate. Ottimo secondo posto di classe per Vincenzo Ottaviani nella E2-SS e quarto per “Chico” in CN. Dei fratelli Manni, Lodovico è costretto al ritiro.
Tre secondi e due terzi posti (di gruppo e di classe) nel bilancio della Speed Motor alla 57esima edizione della Rieti-Terminillo, settima tappa del Campionato Italiano di Velocità in Montagna 2022. Battaglia era preannunciata e battaglia è stata, sui 13 chilometri e 450 metri del veloce tracciato in una domenica caldissima anche dal punto di vista atmosferico, nella Racing Start Turbo Cup 2: Angelo Marino su Seat Leon Cupra ha conquistato la piazza d’onore alle spalle del beniamino di casa, Antonio Scappa, su Hyundai I 30, che si è imposto in 5’56”99, con 3”92 di vantaggio sul salernitano che difende i colori della scuderia di Gubbio, comunque bravo nel fermare il cronometro a 6’00”91. “Sono soddisfatto della mia prestazione – ha dichiarato Marino – e in tutta coscienza dico che fare meglio sarebbe stato molto difficile, anche se poi quando rivedi la “camera car” scopri sempre che avresti potuto limare qualcosa. Ho dato il massimo: forse nel primo chilometro di gara ho sofferto un tantino le gomme nuove, ma mi prendo altri punti importanti per la classifica, nella consapevolezza di essermi arreso solo a un grande avversario quale è Scappa”.
Eccellente anche la prestazione di Gianni Loffredo, terzo con la Peugeot 308 Tcr in 6’16”32: “La scala di valori è questa e quindi il gradino più basso del podio mi gratifica – ha detto Loffredo – per cui sono molto contento, la macchina era a posto e ringrazio, come sempre, la Speed Motor, la “Re d’Italia Art” e la famiglia Tagliente”.

La presenza della vettura che lo precedeva – e che stava andando più lenta – ha impedito a Gianluca De Masi di realizzare un vero e proprio exploit nella Racing Start Cup fra le aspirate. La sua Bmw 318 E46 è giunta seconda in 7’02”63, ad appena 2”60 dal vincitore, Gabriele Giardini su Renault Clio. Luci e ombre dalle vetture sport.
Le buone notizie vengono dalla E2-SS, grazie a Vincenzo Ottaviani: con la sua Wolf GB08 Thunder, ha sfiorato il successo nella classe 1000, classificandosi a 1”56 dal vincitore, Andrea Vellei su Suzuki C8. Ottaviani è salito in 5’42”37, dimostrando di aver preso sempre più familiarità con questo prototipo. “Un’ottima performance, la mia – ha commentato Ottaviani – su un tracciato che finora avevo affrontato solo con le gruppo N, per cui con una formula il discorso cambia. Il Team Dalmazia ha fatto un lavoro eccezionale: vettura guidabile e rapporti precisi, quindi c’erano le condizioni per fare bene. Avrei semmai potuto sfruttare meglio il primo intermedio con le gomme nuove”.

Non è andata invece bene al rientrante Damiano Manni su Fiat Mygale M09: già nelle prove ufficiali, il tuderte aveva avuto a che fare con problemi di temperatura della vettura, che non è riuscito a risolvere nemmeno in gara, per cui è stato costretto al ritiro.
In CN, quarto posto di raggruppamento e di classe per “Chico”, esordiente con la Speed Motor, che ha coperto la distanza in 5’55”25 alla guida dell’Osella Pa 21 Honda. “Ho pagato la mancanza di allenamento con le salite – ha detto – perché ero fermo da cinque anni, ma ora sono rientrato e cercherò di farmi trovare più pronto per i prossimi appuntamenti”.

Meglio è andata all’altro Manni, Lodovico, terzo nella classe 2.0 della Racing Start in 7’46”12 con la Renault Clio Rs dietro alla Honda Civic di Francesco Cicalese e all’altra Clio di Fabiano Peressutti. “Mi prendo volentieri questo terzo posto – parola di Lodovico Manni – anche se mi sarei aspettato qualcosa di meglio con un’auto che sta cominciando a funzionare”.
Fonte: Ufficio stampa | Claudio Roselli

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