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Berchidda Live. Un viaggio nell’archivio Time in Jazz: il docufilm sul festival ideato e diretto da Paolo Fresu

Giovedì a Cagliari, venerdì a Sassari e il 2 e 3 maggio a Nuoro le prime proiezioni in Sardegna del docufilm “Berchidda Live” scritto e diretto da Gianfranco Cabiddu, Michele Mellara e Alessandro Rossi: un viaggio nella storia del festival creato da Paolo Fresu nel suo paese natale attraverso i materiali d’archivio di Time in Jazz.
Dopo le prime proiezioni programmate da lunedì (15 aprile) a Bologna, Sant’Arcangelo di Romagna, Torino, Padova, Tricase, Bergamo e Milano (e prossimamente sugli schermi a Piacenza, Reggio Emilia, Modena, Venezia, Vicenza, Brescia, Firenze e Seravezza in Toscana, Macerata e Fermo nelle Marche, Tricase in Puglia), arriva anche in Sardegna “Berchidda Live. Un viaggio nell’archivio Time in Jazz”, il docufilm realizzato da Gianfranco Cabiddu, Michele Mellara e Alessandro Rossi sul festival fondato nel 1988 da Paolo Fresu nel suo paese natale.
 
Prodotto dalla bolognese Mammut Film, e distribuito dalla Cineteca di Bologna, sarà proiettato questo giovedì (18 aprile) a Cagliari, al Cinema Odissea, introdotto alle 19 da Paolo Fresu e Gianfranco Cabiddu; venerdì (19 aprile) tappa a Sassari, con inizio alla stessa ora al Cinema Moderno, dove Cabiddu sarà stavolta in compagnia del collega regista Antonello Grimaldi; poi, ai primi di maggio, doppio appuntamento a Nuoro, al Multiplex Prato: giovedì 2, con la partecipazione del sassofonista Gavino Murgia (tra i musicisti immortalati nel film), e venerdì 3.
 
“Berchidda Live” è un viaggio nelle musiche, nei volti e nelle emozioni che ogni estate si trovano nel paese ai piedi del Limbara e nelle altre località del nord della Sardegna in cui va in scena Time in Jazz, per quello che è tra i più importanti festival non solo dell’isola. Il film nasce da un lavoro a sei mani durato oltre due anni dei registi Gianfranco Cabiddu, Michele Mellara e Alessandro Rossi; un impegnativo lavoro di selezione e re-interpretazione dei materiali dell’archivio di Time in Jazz, oggi digitalizzato e conservato a Bologna presso la Fondazione Home Movies: oltre millecinquecento ore di immagini, musica e suggestioni riprese in venticinque anni dallo stesso Gianfranco Cabiddu e la sua troupe nelle varie edizioni del festival, che sono state vagliate e selezionate con dovizia e attenzione per dare forma a un film di montaggio dal forte impatto emozionale: il ritratto di un festival vivo e pulsante, in continua evoluzione ma che mantiene intatto il suo fascino a dispetto del tempo che passa; un appuntamento che si rinnova ogni estate dal 1988, in cui sono transitate tanta bella musica, non solo jazz, e folle di pubblico e di appassionati convenuti a Berchidda per vivere un’esperienza fatta di musica, cultura e natura. Tanti gli artisti di caratura nazionale e internazionale presenti nel film che si sono esibiti nel corso degli anni a Time in Jazz: musicisti del calibro di Ornette Coleman, Bill Frisell, Carla Bley, Nils Petter Molvaer, Enrico Rava, Uri Caine, Stefano Bollani, Gianluca Petrella, Ernst Reijseger, Ludovico Einaudi, Omar Sosa, Art Ensemble of Chicago, Ezio Bosso, Richard Galliano, Enzo Avitabile, Jaques Morelenbaum, Gianmaria Testa, ma anche lo scrittore Erri De Luca e attori come Marco Baliani, Lella Costa e Alessandro Haber, giusto per citare qualche nome.
 
«Il film, seguendo un percorso emozionale che miscela memoria e contemporaneità – spiegano Cabiddu, Mellara e Rossi – non procede per sequenze storiche di avvenimenti, aneddoti e cronologie, ma si muove per linee parallele di assonanze e attrazioni, viaggiando tra passato, presente e futuro ed elaborando una sintesi visiva e musicale di una storia multiforme e ancora in corso di evoluzione». “Berchidda Live. Un viaggio nell’archivio Time in Jazz” è musica all’ennesima potenza, catturata in un rapporto quasi intimo con gli artisti, ma è anche il racconto della preparazione dell’evento e uno sguardo sugli strumenti, gli spettatori, e soprattutto sui diversi luoghi del festival, incastonati nel territorio incantevole e selvaggio della Sardegna. A guidare la narrazione è lo stesso Paolo Fresu attraverso le varie interviste rilasciate nel tempo, insieme ai racconti dei testimoni e allo sguardo affascinato verso il territorio, le sue asperità e le sue dolcezze. Il risultato è un film di novanta minuti, in cui il ritmo scorre fluido e spontaneo, quasi come se fosse il festival stesso a svelarsi agli spettatori, a farli entrare nel suo mondo e nel suo immaginario, facendogli vivere esperienze inedite e dal forte impatto emozionale.

Con una gestazione di circa tre anni, “Berchidda Live” rappresenta la prima collaborazione tra i tre registi: da una parte il cagliaritano Gianfranco Cabiddu, noto filmmaker, sceneggiatore ed etnomusicologo con esperienze professionali sia a teatro, dove ha lavorato tra gli altri con Eduardo De Filippo e Carmelo Bene, sia al cinema, con il cine-concerto “Sonos ‘e Memoria” (1995, evento speciale alla cinquantaduesima Mostra del Cinema di Venezia) e i pluripremiati documentari “Passaggi di tempo” (2005, Miglior film musicale Festival di Roma), “Faber in Sardegna” (su Fabrizio De André) e nel cinema di finzione, come regista e sceneggiatore con “Disamistade” (1989, Palma d’oro Miglior Regista esordiente Festival di Valencia, Nastro d’Argento SNCC, Nomination David di Donatello Miglior Regista esordiente), “Il figlio di Bakunin” (1997, prodotto da Giuseppe Tornatore – Grolla d’Oro e Nastro d’argento SNCC per Musica e Produzione, Nomination David di Donatello), “La stoffa dei sogni” (con cui ha vinto nel 2017 il David di Donatello per la migliore sceneggiatura “non originale” e il Globo d’oro per il miglior film) e “Il flauto magico di Piazza Vittorio”, diretto insieme a Mario Tronco (vincitore nel 2018 del David di Donatello per le musiche). Dall’altra parte, la premiata coppia di autori bolognesi Michele Mellara e Alessandro Rossi, insieme da oltre vent’anni (“Fortezza Bastiani” è il loro film d’esordio, Premio Solinas Miglior Sceneggiatura, Finalista al David di Donatello come Miglior esordio), che da sempre lavorano nel cinema documentario sui materiali d’archivio con una buona dose di creatività. Hanno realizzato documentari sui grandi temi del diritto alla salute (“Le vie dei farmaci”), della globalizzazione (“God save the green”; “I’m in love with my car”) e della vita politica italiana (“La febbre del fare”), che sono stati proiettati e trasmessi in tutto il mondo ricevendo premi e alimentando partecipate discussioni. Tra i loro ultimi lavori, il documentario “50 – Santarcangelo Festival” (presentato nell’ambito della settantasettesima Edizione del Festival del Cinema di Venezia, 2020), “Vivere, che rischio!” (Premio del pubblico al Biografilm e nei 200 titoli selezionati per l’Oscar come Miglior documentario, 2019), il film concerto “Musica da lettura” (2021), su e con Paolo Fresu (trasmesso da Rai 5 e Rai Play), e la nuovissima serie comica satirica “Universitas Tenebrarum” (in uscita su Prime Video a fine aprile).
 
Prodotto da Ilaria Malagutti per Mammut Film, “Berchidda Live. Un viaggio nell’archivio Time in Jazz” non sarebbe stato possibile senza il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport), il sostegno della Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia Romagna Film Commission, della Fondazione Sardegna Film Commission e del MIC-DGCA, e la collaborazione dell’Associazione culturale Time in Jazz, di Home Movies- Archivio Nazionale del Film di Famiglia e di Tǔk Music.
Fonte e foto: ufficio stampa

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